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Palazzo Badini

Descrizione e cenni storici di Palazzo Badini a Pordenone

È un imponente palazzo della fine del XVII-inizi del XVIII secolo di proprietà della famiglia dei nobili Badini, di origine bergamasca, presenti a Pordenone fin dagli inizi del XVI secolo dopo il trasferimento di Pietro da Cordenons dove possedeva cospicui terreni. Aggregati alla nobiltà pordenonese nel 1615 e riconosciuti del titolo comitale nel 1710, parteciparono alla vita pubblica e ammnistrativa della città ricoprendo molte volte la carica di podestà. L’impianto del palazzo richiama lo stile barocco dei palazzi veneziani, visibile ancora oggi nella partizione delle fronti, nel marcapiano, nel bugnato e nell’ampio portale che immette nell’androne. La parte centrale del secondo piano ospita un ampio salone, decorato con scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento e con brani di storia antica. Gli episodi furono dipinti a tempera entro ovali circondati da putti. Oltre ai pregevoli decori della controfacciata, al primo piano vi sono alcune salette impreziosite da soffitti istoriati. Il più affascinante è quello raffigurante Minerva protettrice delle arti, eseguito nel 1790 da Costantino Cedini (1741-1811). Non si conosce la data di realizzazione della piccola scultura della Madonna con il Bambino posta all’esterno dell’edificio, a mezza altezza dell’angolo a Est, probabilmente coeva alla costruzione dell’edificio. Nel 1782 l’intero edificio fu allestito per ricevere i principi ereditari di Russia, Paolo Romanov e la consorte Sofia del Württemberg, ma la coppia preferì pernottare in una modesta locanda che sorgeva nelle vicinanze del palazzo.

Nel corso dell’’800 l’edificio è stato sede della pretura austriaca durante il Regno Lombardo Veneto e successivamente passò di proprietà in proprietà fino all’acquisto tra 1926 e 1933 da parte del Credito Veneto, poi passato alla Banca Cattolica del Veneto - Ambroveneto e alla FriulAdria. A seguito di un importante intervento di ristrutturazione realizzato tra il 1971 e il 1973, il piano terra è stato completamente stravolto rispetto al suo assetto originale. Infatti, per fare spazio alla sala sportelli, furono demoliti buona parte dei muri portanti e chiusa con un solaio la doppia altezza dell’androne. Parte dello stesso androne venne sacrificata per la realizzazione del caveau. Con un ulteriore restauro, eseguito tra il 2008 e il 2009 a cura del Comune di Pordenone, cui appartiene l’edificio nel 2005, il palazzo è stato trasformato in una struttura adeguata per poter ospitare servizi di didattica e uffici. Oggi è la sede di enti e associazioni che si occupano di promozione e valorizzazione del turismo e della cultura all’interno della nostra regione.

pubblicato il 2019/07/12 08:38:00 GMT+2 ultima modifica 2019-08-30T09:39:32+02:00
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