Museo Civico d'Arte

La storia del palazzo

IL MUSEO CIVICO D'ARTE DI PORDENONE

STORIA DI PALAZZO RICCHIERI

Antica mappaPalazzo Ricchieri è uno degli edifici più antichi della città, ma in origine non era come lo vediamo: era molto più piccolo ed aveva l'aspetto di una casa-torre fortificata, così come venivano costruiti i palazzi medioevali, per essere maggiormente difendibili. L'edificio era stato costruito durante il Duecento nell'antico centro storico di Pordenone, per scopi difensivi, in prossimità dell'ingresso alla città dal porto fluviale sul Noncello. Il nucleo più antico corrisponde alla parte d'angolo del palazzo verso il campanile e la loggia del comune.

Proprietaria del palazzo è la famiglia Ricchieri, che riceve il titolo di nobiltà sia dalla Casa d'Austria (1383), cui è sottomessa allora la città di Pordenone, sia dalla Repubblica Veneta (1389). L'importanza politica ed economica della famiglia cresce sempre più, tanto che nel corso del Quattrocento i Ricchieri decidono di ingrandire e rinnovare la propria dimora, adeguandola al nuovo gusto architettonico, per testimoniare la ricchezza ed il potere del casato, che nel 1468 riceve anche il titolo di Conti del Sacro Romano Impero dall'imperatore di passaggio a Pordenone.

La piccola casa-torre viene trasformata in un grande palazzo stile veneziano, con la facciata divisa in tre parti: i corpi laterali pieni ed il corpo centrale più arioso, per la presenza delle finestre ravvicinate. Questa suddivisione corrisponde all'interno al grande salone centrale ed alle quattro sale laterali più piccole. Il modello della casa veneziana si ritrova inoltre nell'uso del mattone e degli affreschi, nella forma orientaleggiante delle finestre a gruppi di due (bifore).

Incisione anno 1667Purtroppo oggi si può solo intuire come appariva allora il palazzo, perché nel corso del Seicento la facciata fu rinnovata con l'apertura di nuove finestre. Nella trifora (finestra a tre aperture) del primo piano è stata ritrovata una iscrizione con la data 1667 ed il nome di Ferdinando Ricchieri, che fece eseguire i lavori.

Oggi, grazie ai restauri, si possono ritrovare le tracce degli interventi, che hanno modificato nei secoli il palazzo, e che raccontano la sua storia.

Sulla pubblica via si apre l'ampio ingresso, il portico, in cui si entrava con le carrozze, che portava anche al cortile interno al palazzo, dove si trovavano le stalle, i locali di servizio, i magazzini. Un'ampia scala in pietra conduce ai due piani superiori, dove viveva la famiglia. Ad ogni piano si trova un'ampia sala, con le finestre sulla strada e sul cortile interno, utilizzata come sala d'onore e di rappresentanza in cui ricevere gli ospiti, e le stanze laterali più piccole, usate in modo privato dalla famiglia.

pubblicato il 2005/02/07 12:05:00 GMT+2 ultima modifica 2020-09-07T11:41:31+02:00
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