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Duomo di San Marco

Descrizione e cenni storici sul Duomo di Pordenone

Duomo di San MarcoLa prima fabbrica del Duomo di San Marco venne probabilmente costruita, sul sedime di una più antica cappella, in epoca anteriore al 1278, momento in cui, per aver assunto un ruolo sempre più importante e autonomo, si staccò dalla chiesa madre di Torre.

La prima chiesa era costituita da un’unica navata, con tre cappelle absidali a pianta quadrata, quella centrale più grande e quella di sinistra con murature più spesse, forse perché vi era sovrapposto il campanile.

Nel corso della prima metà del Trecento, in relazione al grande sviluppo della città, si concepì un progetto di notevole ampliamento dell’edifico verso l’area absidale, un transetto-tiburio sorretto da possenti pilastri ottagonali, un’aula a tre navate, e la costruzione del campanile, terminato sicuramente nel 1347.
Il progetto originario di una chiesa più ampia però si interruppe e, anche per la mancanza di mezzi, ci si limitò a congiungere la nuova area absidale con l’antica navata che rimase unica.

Durante la seconda metà del Trecento gli sforzi vennero concentrati soprattutto negli apparati decorativi interni di cui rimangono alcuni lacerti. Tra la fine del XIV e la prima metà del XV secolo ai lati del transetto furono realizzate le cappelle del Santissimo Sacramento e dei Santi Pietro e Paolo (1420), poi affrescate, e la cappella Montereale Mantica (1478) cui si accedeva solo dall’esterno.

Nel XVI secolo furono chiamati a interventi decorativi noti artisti come il Pilacorte (1511 portale della facciata, acquasantiera e fonte battesimale), il Pordenone (Pala di San Marco, Pala della Misericordia, 1515-16; affresco di San Rocco e Sant’Erasmo, Madonna col Bambino, Portelle del Battistero) e il Calderari (Cappella Mantica). Intorno al 1591-1593 vengono realizzate le sei cappelle laterali alla navata o altari, sottraendo all’esterno una parte dell’area del cimitero.

Solo nel XVIII secolo si provvide alla soprelevazione della navata, con l'introduzione di un nuovo ordine gigante di lesene corinzie e sovrapposta trabeazione e all’ampliamento (1724-1741) delle sei cappelle laterali, in sostituzione delle precedenti più piccole, collegate tra loro da passaggi in modo da ricordare la struttura delle navate minori.

Sempre nel XVIII secolo si registrano altri interventi di restauro, di allungamento e allargamento del tiburio, di chiusura delle finestre della facciata e di ripavimentazione della navata.

Nel 1840 fu chiamato l’architetto Francesco Lazzari a progettare una nuova conformazione della facciata che però fu solo parzialmente realizzata (basamento e quattro semicolonne) lasciando di fatto a metà l’intervento progettuale.

Interventi successivi, anche dopo il terremoto del 1976, hanno riguardato il consolidamento e i restauri di diverse parti dell’edificio, permettendo il riconoscimento delle strutture architettoniche e le decorazioni ad affresco più antiche.

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pubblicato il 2018/12/19 12:44:00 GMT+1 ultima modifica 2019-08-30T08:45:42+01:00
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