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Bando per l'assegnazione di orti urbani

26/09/2024 – Sono 19 gli appezzamenti coltivabili in città non ancora assegnati. Si trovano a Villanova, Rorai Grande e Largo Cervignano. C'è tempo fino al 31 ottobre 2024 per presentare domanda.
Bando per l'assegnazione di orti urbani
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Sono 19 gli appezzamenti coltivabili in città non ancora assegnati. Si trovano a Villanova, Rorai Grande e Largo Cervignano. C'è tempo fino al 31 ottobre 2024 per presentare domanda.
Comune di Pordenone
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2024-09-26T12:21:45+02:00

Nel territorio comunale di Pordenone esistono attualmente quattro aree destinate ad "orti urbani", situate nei quartieri di Villanova, Rorai Grande, Torre e presso Largo Cervignano.

Dei 128 appezzamenti coltivabili presenti in città, 19 orti non sono ancora stati assegnati: di questi, 13 si trovano a Villanova, 5 a Rorai Grande e 1 a Largo Cervignano.

Per assegnare i lotti disponibili, giovedì 26 settembre l’Amministrazione comunale ha pubblicato un nuovo bando.

Le domande devono pervenire entro le ore 12:00 del 31 ottobre 2024.

 icona link Vai al bando e modulo di domanda

Possono presentare domanda i cittadini residenti nel comune di Pordenone, le scuole di ogni ordine e grado, ma anche associazioni, fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, Onlus senza scopo di lucro e con finalità statutarie compatibili con la coltivazione di un orto urbano.

Per i requisiti completi e dettagliati fare riferimento al bando.

Orti urbani, percorsi di cittadinanza attiva

In cosa consistono gli "orti urbani"?

L’Amministrazione comunale di Pordenone, nel quadro delle politiche finalizzate al miglioramento della qualità della vita, ha individuato alcuni appezzamenti di terreno di sua proprietà da destinare ad “orti urbani”, che possano essere utilizzati dai cittadini pordenonesi creando così dei percorsi di cittadinanza attiva.

Attraverso questa iniziativa, il Comune vuole coinvolgere la popolazione in progetti che siano occasione di aggregazione sociale, facendo crescere il senso di appartenenza alla comunità e, perché no, favorendo anche una risposta adeguata all’esigenza di un’alimentazione sana e sicura.

Inoltre, mettendo a disposizione dei cittadini i terreni incolti o abbandonati, si vengono a recuperare spazi pubblici con finalità sociali e di miglioramento estetico del paesaggio urbano, incrementandone l’efficienza e valorizzando il concetto di bene comune. In questo modo si combatte il degrado, si tutela l’ambiente e si soddisfa la domanda sociale di “paesaggio”.

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