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Bus, il piano di lungo termine: corse ogni 15-20 minuti tra quartieri e centro

  • Data 15 gennaio 2020

Nove linee di autobus che collegheranno a raggera ogni 15-20 minuti i quartieri al centro e ai punti nodali della città quali ospedale, stazione, terminal bus e zone industriali. E’ la strategia di lungo termine a cui sta pensando il Comune di Pordenone per potenziare il sistema di trasporto pubblico locale (Tpl).

 

TPL, RIVOLUZIONE DI LUNGO TERMINE

Non un semplice adeguamento ma una vera e propria rivoluzione. Che, va chiarito, non è di immediata realizzazione, ma si concretizzerà nel corso degli anni.

Il piano si articola in pratica in una o due linee per quartiere o comune limitrofo, con frequenze delle corse di 15-20 minuti. Si prevedono percorsi identici in andata e ritorno per consentire, ad esempio a chi si sposta in bicicletta fino alla fermata, di recuperarla per ritornare a casa.

Per poter lavorare al nuovo sistema, il Comune doveva attendere lo sblocco della gara regionale per il nuovo Tpl. Sblocco che avverrà a maggio portando al Friuli Venezia Giulia ben 3 milioni di chilometri in più di tratte.

Il piano si integrerà con le istanze dei comuni del pordenonese. A tal fine il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore Cristina Amirante, coadiuvati dall’ingegnere Fiorella Honsell, hanno incontrato i sindaci del territorio.

L’obiettivo lo ha spiegato Ciriani: «Raccogliere le richieste dei comuni per predisporre una proposta unitaria, e quindi più forte, da presentare in Regione». 

 

OBIETTIVO: USO DEI BUS DALL’ 8,9 AL 15 PER CENTO

«L’attuale trasporto pubblico urbano di Pordenone – ha spiegato Amirante a margine dell’incontro -  è concepito secondo logiche ormai obsolete, connesse non tanto alla domanda potenziale, ma cristallizzate su richieste puntuali.

Ciò ha determinato una distribuzione delle otto linee su percorsi contorti, con fermate in andata che non corrispondono al ritorno, frequenze troppo rade, tratte troppo lunghe tra capolinea e terminal urbano, con poche connessioni con il terminal della stazione dei treni.

Un servizio poco performante – ha continuato - utilizzato prevalentemente da studenti e pensionati, ma quasi per nulla dai lavoratori».

L’Amministrazione comunale è consapevole che la rivoluzione del trasporto pubblico non si realizza in poco tempo. L’obiettivo, in ogni caso, è una riduzione sostanziale dell’utilizzo dell’automobile privata e un incremento dell’uso degli autobus dall’ 8,9 per cento di oggi al 15 per cento negli anni a venire.

L’attuale 8,9 è una media che oscilla in modo significativo da zona a zona, con situazioni che scendono anche al 4 per cento (quartiere di Rorai) e percentuali più alte a Vallenoncello (18 per cento), Torre (15 per cento) e Borgo Meduna (15 per cento). La fascia di popolazione che ne fa maggior utilizzo è quella dai 15 ai 25 anni (10%), mentre over 65 e adulti tra i 26 e i 35 lo utilizzano solo per il 7 per cento. Il resto sono percentuali minime. (Fonte: indagine sulla mobilità dei cittadini di Pordenone del 31 luglio 2019).

 

MOBILITA’ SOSTENIBILE: MENO AUTO, PIU’ BUS E BICICLETTE

Il trasporto pubblico è elemento essenziale, ma non unico, del piano della mobilità sostenibile del Comune. «La progressiva riduzione dell’auto privata - argomenta Amirante -  è un processo di lungo termine che si costituisce di tanti elementi.

Noi stiamo seguendo questa strada attraverso la promozione degli spostamenti a piedi e in bicicletta, il bike sharing, le nuove ciclabili, le riqualificazioni urbane e nuovi marciapiedi e, appunto, la revisione del trasporto pubblico a cui stiamo lavorando. Favoriamo anche la mobilità elettrica con la realizzazione, nel 2020, di 15 stazioni di ricarica.

La soluzione che sembra meglio funzionare in altre realtà italiane ed europee è proprio l’ampliamento dell’offerta dei sistemi di mobilità, al fine di attivare una transizione nel tempo dal veicolo privato ad altri sistemi di mobilità sostenibile».

 

SMOG, CALATI GIORNI DI SFORAMENTO

«I primi risultati delle azioni messe in campo dal Comune – specifica l’assessore - sono testimoniati dal calo nel 2017 e 2018 del numero delle giornate di sforamento delle polveri sottili (le cui cause principali, è importate ricordarlo, sono il ristagno dell’aria inquinata della pianura padana e le emissioni delle caldaie obsolete) e dai dati sul modo di spostarsi dei cittadini.

Tali dati – continua - sono molto interessanti se paragonati con altre realtà limitrofe: il 37 per cento dei pordenonesi utilizza la bicicletta, mentre il 51,3 per cento si sposta a piedi su percorsi non superiori a 300 metri. Insomma, almeno per piccoli spostamenti ci si muove a piedi» (Indagine mobilità dei cittadini di Pordenone del 31 luglio 2019).

 

LE ISTANZE DEGLI ALTRI COMUNI

Fiume Veneto e Zoppola hanno espresso la necessità di collegare via bus con Pordenone i centri commerciali e le zone residenziali attorno al ponte Meduna.

Roveredo chiede l’ingresso in paese della linea extra urbana del Cro e la connessione tra zona industriale, località Borgo e corso Lino Zanussi, a beneficio degli studenti che vanno all’istituto superiore di Sacile.

Fontanafredda chiede invece che sia servita la località Ceolini, zona degli impianti sportivi e villa Dolt, mentre Porcia la frazione Palse e la zona industriale.

San Quirino domanda di usufruire della linea tra Pordenone e Maniago; Cordenons di allungare la corsa della linea 4 dalla piazza alle zone cimitero, asilo e piscina.

 

ultima modifica 2020-01-15T10:45:57+01:00
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