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Studio di fattibilità per il recupero dell ex battirame

Archeologia industriale al laghetto di San Carlo
  • Data 17 agosto 2021

L’ex battirame di San Carlo

 

 

            Presentato lo studio di fattibilità  tecnicoi economio  per  il recupero dell’edificio ex battirame   nei pressi del laghetto di San Carlo. L’edificio  di proprietà comunale  oggi abbandonato e sovrastato da una folta vegetazione , è conosciuto  con il “maio delle Roje”. Già nel 1492  si hanno testimonianze  dell’esistenza del maglio e  nel 1542 si ha notizia della  presenza di un efficiente battirame  detto delle Roje.  Disegni e rilievi  confermano la presenza del vicino laghetto di San Carlo dalle dimensioni  simili a quelle odierne con diversi canali.  Nell’aprile del 1772 l’edificio  travolto da una piena  fu ricostruito  nel giro di pochi mesi e nel 1888 fu trasformato in officina elettrica e, con un salto d’acqua di 7 metri, fu la prima centrale elettrica di Pordenone. Durante la seconda guerra mondiale venne utilizzato come rifugio antiaereo  e dopo divenne un  deposito di olio pesante per i forni della ceramica. Nel 1969 la centrale elettrica venne  disattivata  così come sede della  fabbrica di ceramica.   Storicamente quindi  si tratta di un edificio  di archeologia industriale,  una testimonianza  plurisecolare  di una manifattura storica di Pordenone , come   peraltro prevede  lo strumento urbanistico  che mira alla conservazione delle “tipologie edilizie costruttive che costituiscono la memoria storica del passato industriale della città.”

“Con il sindaco Alessandro Ciriani – commenta l’assessore alle politiche sociali Eligio Grizzo -  stiamo   valutando, compatibilmente con la disponibilità di risorse finanziarie,  il  recupero architettonico e strutturale dell’edificio e sulla sua destinazione d’uso. In prima istanza siamo orientati all’edificazione di unità immobiliari residenziali destinate all’housign sociale,  un centro diurno di quartiere  e  per il  mondo dell’associazionismo”.

L’intervento   comporta  zero consumo del suolo e contestuale   riqualificazione dell’area e il miglioramento della qualità  urbana del contesto urbano e della dotazione di servizi del quartiere, valorizza  un edifico  che fa parte della storia di Pordenone , si recupera  un immobile  inserito lungo il percorso ciclopedonale dell’archeologia industriale pordenonese ed assolve  ad una funzione di carattere sociale dove le unità abitative  di residenza  sociale e di quartiere  sono una realtà come quelle realizzate  in via Colvera già attiva da tempo e in via San Quirino recentemente consegnata alla città.

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ultima modifica 2021-08-17T10:20:04+01:00
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