Museo Civico d'Arte

Simbologia nei quadri: il Padovanino

21/05/2020 – #MuseiADomicilio – Un servizio rivolto a tutti gli studenti e insegnanti. Quante volte osservando un quadro ci domandiamo: perché c’è questo personaggio? Perché sta facendo quel gesto o tiene in mano certi oggetti? Nelle opere d’arte spesso ci sono significati nascosti, che vengono svelati dalle caratteristiche di alcuni personaggi che compongono l’opera. Il quadro del Padovanino, che possiamo ammirare al Museo civico d’Arte di Palazzo Ricchieri, è un esempio di questo tipo. L’opera però non era stata realizzata per questo museo ma per la sala consiliare del Municipio cittadino…
Simbologia nei quadri: il Padovanino
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#MuseiADomicilio – Un servizio rivolto a tutti gli studenti e insegnanti. Quante volte osservando un quadro ci domandiamo: perché c’è questo personaggio? Perché sta facendo quel gesto o tiene in mano certi oggetti? Nelle opere d’arte spesso ci sono significati nascosti, che vengono svelati dalle caratteristiche di alcuni personaggi che compongono l’opera. Il quadro del Padovanino, che possiamo ammirare al Museo civico d’Arte di Palazzo Ricchieri, è un esempio di questo tipo. L’opera però non era stata realizzata per questo museo ma per la sala consiliare del Municipio cittadino…
Comune di Pordenone
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2020-05-21T17:48:22+01:00

Al primo piano del Museo civico d’Arte, sala 7, è oggi esposto il quadro “Madonna con il Bambino tra la Giustizia e San Marco Evangelista” realizzato da Alessandro Varotari detto il Padovanino.

Il dipinto venne ordinato dal consiglio di Pordenone nel 1623 per adornare la sala delle adunanze; questa fu la prima di una serie di opere che andarono ad arricchire la pinacoteca che trovava collocazione nell’attuale sede comunale. I manufatti si vedevano negli uffici, nei corridoi, imballati nel magazzino… gli spazi insomma non erano adatti e soprattutto non c’era alcun criterio per la libera fruizione e per la conservazione delle sempre più numerose opere.

A risolvere questa situazione arrivò il lascito di Ernesto Lucio Ricchieri che alla propria morte (nel 1949) decise di lasciare alla città Palazzo Ricchieri. Lo lasciò con un impegno da parte del comune: il restauro dell’immobile per destinarlo a galleria d’arte, così come avverrà dal 1970.

L’opera del Padovanino entrò a far parte della collezione museale a metà degli anni ’70, trovava così una collocazione consona alle sue dimensioni (213 x 272) e soprattutto poteva essere ammirata da più persone.

Un elemento affascinante nell’arte è la simbologia che identifica personaggi o episodi; questo tipo di rappresentazione, che seguiva regole precise, era conosciuta dagli artisti, ma anche da coloro che guardavano l’opera, ed era trasversale alle mode del momento.

Abbiamo parlato di raffigurazioni simboliche ma in questo dipinto quali sono? Oltre alla Madonna col Bambino vengono rappresentati altri due personaggi. La donna inginocchiata si identifica con la Giustizia i cui attributi sono: la spada, simbolo del potere; la bilancia, simbolo di chi giudica con saggezza, e il giglio simbolo di purezza.

L’altra figura, alla sinistra della Madonna, è identificabile con San Marco Evangelista; i suoi attributi sono il libro del vangelo e il leone posto ai suoi piedi. In questo dipinto San Marco ha anche altri significati: rappresenta la città di Pordenone, essendo il suo santo patrono, e allo stesso tempo è anche l’emblema del dominio veneziano in città.

Scoperti i personaggi possiamo così “leggere” il dipinto: attraverso il suo governo la città di Pordenone (rappresentata da San Marco) chiede di poterla amministrare con giustizia (la donna inginocchiata) e sotto la protezione della Madonna che, col Bambino simbolo di purezza, vigila la scena.

#MuseiADomicilio. I Musei civici di Pordenone si raccontano con due articoli settimanali, agili e puntuali, offrendo spunti didattici per le scuole. Un viaggio di approfondimento culturale attraverso dipinti, sculture, reperti archeologici e naturalistici, alla scoperta dei nostri splendidi musei e il loro patrimonio.
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