Ingresso: da via Mazzini, da via Pola, da via della Vecchia Ceramica (MAPPA)

Orario: sempre aperto

Parcheggio: via Mazzini, Borgo Sant'Antonio, "Candiani"

Mezzi pubblici: autobus linea rossa

pista ciclabile

panchine

rilevanza botanica

rilevanza faunistica

rilevanza storica

specchi e corsi d'acqua

Descrizione

Il parco Querini è il primo giardino che fu progettato a Pordenone con l’intento di realizzare un importante spazio verde a degna cornice dell’adiacente abitazione signorile costruita agli inizi del Novecento dalla famiglia Querini.

La villa aveva uno stile eclettico come professato dalla moda architettonica dell’epoca, con richiami ai periodi gotico, medievale e rinascimentale. Alla progettazione dell’edificio, oltre all’ingegner Luigi Querini, partecipò Giandomenico Ruppolo di Caneva ideatore del Collegio don Bosco e degli edifici del Seminario a Pordenone.

La villa fu demolita negli anni settanta del XX secolo.

La tradizione locale vuole che il progetto del parco sia attribuito, almeno idealmente, all’abate Giovanni Toffoli di Porcia (1819 - 1884) rinomato artista, insegnante, uomo di grande cultura e senso civico nonché amante del giardinaggio.

L’abate Toffoli era noto come consigliere per la realizzazione di importanti giardini per le ville dell’alta borghesia mercantile dell’epoca, tanto che disegnò il giardino di Villa Galvani a Cordenons e il giardino della Casa Zecchin a Maniago.

Lo stile architettonico di parco Querini ricalca i modelli romantici tipici dello stile inglese: fu creato infatti principalmente per esaltare la bellezza scenografica della dimora che cingeva, sfruttando anche le possibilità offerte da elementi naturali già esistenti, come gli alberi ad alto fusto e un laghetto, tutt’ora esistente, su cui la villa si specchiava.

Il laghetto, fatto piuttosto curioso, non aveva mera funzione estetica, ma veniva anche sfruttato economicamente poiché l’acqua raccolta era venduta alla vicina stazione ferroviaria, per essere utilizzata nelle caldaie delle locomotive a vapore.

Nel parco, per garantire quel tocco esotico molto apprezzato dalla borghesia dell’epoca, furono messi a dimora alcuni dei primi esemplari locali di palma di Fortunei o palma cinese, giunta in Europa dall’estremo Oriente e molto in voga come pianta ornamentale verso la fine XIX secolo, quando se ne accertò la grande resistenza al freddo.

Il Parco Querini è l’area verde pubblica che più si insinua nel centro cittadino.

Ha importante ruolo paesaggistico, poiché si trova in uno dei punti cardine di accesso alla città, essendo prospiciente alla stazione ferroviaria.

Oltre a ciò ha rilevanza per la mobilità sostenibile, sia perché è attraversata da una pista ciclabile, sia per il viale centrale che la attraversa: largamente usato dai pedoni per raggiungere Contrada maggiore, ossia il centro storico di Pordenone, con un percorso salutare piacevolmente immerso nel verde.

Foto

La bugola, presente nel parco Querini, è una piccola pianta erbacea perenne e sempreverde, della caratteristica fioritura blu intenso. - Foto di Gessica Nadalon

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