I miti: Aquileia
- Data 23 aprile 2021
Il mito di Aquileia Secondo incontro
Nell’ambito del progetto “La lunga vita dei Miti”, lunedì 26 Aprile, alle 17 30, in streaming sul canale youtube dell’Accademia San Marco, cliccando su https://tinyurl.com/y3qfd6px o, in forma estesa su https://www.youtube.com/channel/UCHJ9_zLRtVPulm_SXKvO3IQ si potrà seguire il secondo dei tre appuntamenti dedicati ad Aquileia.
Gabriele Caiazza, storico, ricercatore e saggista affronterà l’argomento delle residenze “occidentali” dei Patriarchi della storica città friulana che fu fra le più grandi e ricche dell'Impero Romano nel Mediterraneo e centro propulsore del Cristianesimo in tutta l'Europa centrale durante il Medioevo.
Oggi Aquileia, con la sua immensa area archeologica e la Basilica patriarcale, rappresenta un prezioso scrigno d'arte e di storia, inserito nel 1998, nel World Heritage List dell'Unesco mentre nel passato il patriarcato è stato una delle più grandi diocesi di tutto il medioevo europeo. Fino all'811 la sua provincia ecclesiastica a nord si estendeva fino al fiume Danubio e successivamente al fiume Drava, ad est fino al lago Balaton in Ungheria, i confini ad ovest erano Como e l'attuale Canton Ticino e a sud comprendeva l'Istria fino al 1751, anno della sua soppressione.
Il Patriarca sovraintendeva sulle diocesi vescovili suddivise in arcidiaconati per migliorane la gestione, e ne nominava il vescovi suoi vicari. Oltre ad essere depositari dell'autorità religiosa i patriarchi di Aquileia ottennero l'investitura feudale (1077-1420) sul Friuli e la Carnia. In alcuni periodi storici i confini geografici e politici della Patria del Friuli si estesero sino in Istria, Valle del Biois, Cadore, Carinzia, Carniola e Stiria. Il patriarca ebbe la sua residenza in diversi abitati della diocesi, pur mantenendo sempre il titolo di Aquileia: la stessa Aquileia, dov'era la basilica cattedrale di Santa Maria Assunta, poi Grado, Cormons, Forum Iulii (l'odierna Cividale del Friuli) e Udine.
Il progetto “La lunga vita dei miti” , organizzato dalla Delegazione pordenonese dell’Associazione italiana cultura classica è realizzato con il contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia, del Comune di Pordenone, della Fondazione Friuli ed in collaborazione con l’Associazione “L’oppure” e l’Accademia Sa