Il mito di Prometeo nella musica
- Data 18 febbraio 2021
Il ciclo “La lunga vita dei miti”
Il mito di Prometeo nella musica
“Prometeo da Beethoven a Nono” è l’argomento del nuovo appuntamento del ciclo “La lunga vita dei miti” in programma per venerdì 19 febbraio alle 17.30 che si potrà seguire in modalità online sulla piattaforma Zoom (il link sul sito www.aiccpn.it e facebook aicc-sez. pordenone) con il codice d’accesso
https://us02web.zoom.us/j/82820890633?pwd=eXV4a01nUTU2ZUorTnI3RFNkcVI2Zz09. Roberto Calabretto, musicologo e docente dell’Università di Udine analizzerà i legami fra la musica e l’eroe mitologico spesso identificato come simbolo di ribellione che sfida le autorità e le imposizioni.
Prometeo è un titano, amico dell'umanità e del progresso poiché ruba il fuoco agli Dei per darlo agli uomini, subisce la punizione di Zeus, che lo incatena a una rupe ai confini del mondo per poi farlo sprofondare nel Tartaro. Il suo nome, ad esempio, ricorre più volte nel catalogo delle opere di Beethoven, compreso nella musica per il balletto Le creature di Prometeo elaborato e messo in scena dal coreografo italiano Salvatore Viganò. Luigi Nono invece ha composto “Prometeo. Tragedia dell'ascolto” su testi preparati da Massimo Cacciari e tratti da vari autori tra i quali Walter Benjamin, Eschilo e altri classici greci presentato per la prima volta a Venezia nel settembre del 1984 nell'ambito della Biennale musica. Non è una vera e propria opera lirica in senso tradizionale ma può essere considerata una sorta di "azione sonora" nella quale il dramma è inscenato dalla stessa trama musicale su cui è costruito il lavoro.
Il progetto “La lunga vita dei miti” nasce da un’idea del presidente dell’Aicc Pordenone, Gianantonio Collaoni con Roberto Calabretto ed è sostenuta dalla Regione Fvg, dal Comune di Pordenone e dalla Fondazione Friuli in collaborazione con l’Ass.“L’oppure”.