In attesa del domani, apre la nuova mostra su Oscar Damian
- Data 16 luglio 2024
Nato a Buenos Aires il 4 giugno 1925 da famiglia originaria di Azzanello, Damian ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi in pittura come allievo di De Luigi e Saetti. Insegnante di disegno tecnico e artistico in alcune scuole a Pordenone e provincia, operò poi tra Portogruaro e Pordenone e fu presidente del Centro arti figurative di Pordenone. Muore il 24 marzo 1986.
La mostra, aperta al pubblico dal 20 luglio all’1 settembre, propone opere realizzate su tavola e tela, olii per lo più di modeste dimensioni, che mostrano una realtà quotidiana in cui tutto sembra sopravvivere, come in attesa del domani di cui si ignorano i cambiamenti inevitabili e prossimi a venire.
Curata da Alfredo Moras e dal figlio dell'artista Flavio Damian per il centenario della sua nascita, l’esposizione è un tributo ad uno degli artisti più prolifici e attenti alla semplicità della vita di donne, contadini e artigiani friulani, che ancora scorreva lenta e uguale a sempre persino durante il periodo dei grandi cambiamenti, dagli anni sessanta agli anni ottanta e oltre.
Oscar Damian narra la fine di un mondo contadino, delle tradizioni familiari e delle attività artigianali maschili e femminili, registra un fare condiviso e silenzioso che presto sparirà e rappresenta un altrove creativo mai mutato nel tempo, privo di nostalgia perché impossibilitato ad elaborare la complessa rapidità del cambiamento economico e sociale già in atto.
Un modo inedito e personale di ritrarre le tradizioni familiari, le attività maschili e femminili del mondo friulano, contadino e artigianale, con i suoi ritmi ed il lento fluire. I personaggi hanno mani tozze e corpi rudi, spesso ripiegati nell’agire. I volti sono privi di tratti fisiognomici reali, scelta stilistica che diventa anche sua cifra interpretativa, ciascuna persona si identifica con il ruolo e il lavoro manuale che sta eseguendo.
Per l’artista quell’umanità “secondaria e minore” ancorata, purtroppo, ad un ruolo subalterno, è inconsapevole ed incapace di far fronte ai mutamenti sociali futuri e per certi aspetti già presenti.
Egli canta le gesta ultime di una realtà periferica, carica di un silenzio “materico” come lo sono i suoi colori pastosi, le tavolozze ricche di sprazzi lucenti che gravano sui toni marroni delle terre arate, sui verdi rinascenti e il senape dei campi bruciati, maturati al sole secco delle estati più calde.
Oscar Damian è forse l’ultimo artista capace di leggere l’anima segreta del mondo contadino e artigianale attraverso una gamma coloristica del tutto personale, a volte accesa, a volte quasi monocroma e contrappuntata da forti contrasti nei piani solcati da ombre, scaldati da accenti e bagliori inattesi.
Tra le opere esposte: Gioco delle biglie”, “Lavandaia” (1970), “Nevicata” (1985), “Pordenone chiesa della Santissima”, "Autoritratto", "Lettore sul prato", "Pagliaccio". Un ricco catalogo contenente tutte le opere esposte accompagna l’evento espositivo.
La mostra su Oscar Damiani è visitabile a ingresso libero con i seguenti orari: venerdì 15-19, sabato e domenica 10-13. Per informazioni: comune.pordenone.it