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Per contenere la proliferazione dei colombi

Metodi farmacologici non tossici
  • Data 21 agosto 2020

Il controllo delle nascite per la tutela della salute publica

 

Interventi per contenere la proliferazione dei colombi in citta’

 

            “La tutela della salute pubblica, il mantenimento dell’igiene, il decoro urbano e l’aver registrato che in alcune zone della città  è aumentata la popolazione dei colombi oltre la soglia prevista  dal piano  di contenimento regionale” - commenta l’assessora all’ambiente Stefania Boltin – “ci hanno indotto a intervenire per impedirne la proliferazione con metodi farmacologici, finalizzati appunto a contenere le nascite di nuovi colombi. Studi e sperimentazioni condotte nel corso degli anni” - prosegue l’esponente della giunta retta dal sindaco Alessandro Ciriani a cui ha delegato la materia – hanno dimostrato che l’uso di un farmaco antifecondativo, contenuto in questo caso in chicchi di mais, non presenta alcuna tossicità per i colombi che li ingeriscono così come non ne risentono gli altri volatili, gli animali in generale, lo stesso genere umano e non nuoce all’ambiente. Questo trattamento riduce la schiusa delle uova, per cui nell’arco di un paio di anni, o al massimo in un triennio, assisteremo a un sensibile calo della popolazione dei colombi in citta’ grazie al controllo delle nascite”

            E’ un intervento attuato per evitare la trasmissione di alcune malattie di cui i colombi sono portatori,  ma anche per prevenire i danni procurati all’arredo urbano dal guano depositato e solidificato. E naturalmente, prima di procedere nel trattamento, il Comune aveva coinvolto l'Azienda sanitaria e incaricato alcuni esperti, tra questi l'ornitologo Roberto Taiariol, il prof. Paolo Pietro Albonetti dell'Università di Genova e il veterinario Marco Pellizzari, per studiare il fenomeno nella sua interezza e definire uno specifico programma di intervento.

              In questi giorni, personale incaricato da Gea opportunamente formato, ha dato inizio alla somministrazione del mangime antifecondativo nei luoghi di maggior concentrazione dei colombi in citta’. La prima fase del piano d’intervento prevede di distribuire i chicchi di mais, nelle prime ore del mattino, in via Mazzini, nelle piazze San Marco, Risorgimento, Ellero dei Mille, XX Settembre, Don G. Lozer, nelle piazzette N. Bixio e Giustiniano, al Parco Galvani e nel giardino del Centro Studi. I risultati dell’intervento saranno costantemente monitorati, atteso che l’obiettivo del programma è il raggiungimento di una popolazione dei volativi di circa 300 esemplari per chilometro quadrato invece dei 400/450 registrati in questi ultimi tempi. Lo sviluppo del progetto sarà quindi osservato periodicamente e si procederà alla verifica della popolazione dei volatili anche in altra aree della città.

            L’Assessora Boltin, ribadisce che Pordenone è città amica degli animali, ma in questo caso chiede la collaborazione dei cittadini invitandoli a non distribuire cibo ai volatili e contestualmente agli altri animali, in particolare nelle aree interessate dall’intervento, poiché ne potrebbe vanificare l’efficacia.

 

“Il controllo farmacologico della riproduzione dei colombi attraverso la somministrazione di prodotti antifecondativi – ribadisce  la GEA - costituisce uno dei metodi più efficaci per contenerne la proliferazione, soprattutto in ambito cittadino dove a causa dell’eccessiva popolazione dei volatili possono essere più rilevanti i danni al patrimonio pubblico e i potenziali problemi di carattere igienico sanitario.” A tal proposito esperienze positive già in atto in altre realtà italiane (es. Genova, Bologna, Napoli, Firenze, Modena, Rimini) hanno indirizzato GEA e l’Amministrazione Comunale verso questo tipo di strategia di contenimento della popolazione, del tutto priva di controindicazioni per quanto riguarda la tutela degli animali e dell’ambiente. GEA, inoltre, si associa a quanto sottolineato dall’assessora Boltin: l’abitudine di alimentare i colombi, oltre a favorire la proliferazione dei volatili vanificando così l’iniziativa in corso, può determinare altre conseguenze in quanto i resti di cibo abbandonato diventano alimento anche per ratti e insetti dannosi, contro la cui diffusione GEA assieme all’Amministrazione Comunale si vedono costantemente impegnate.”

ultima modifica 2020-08-21T11:59:53+01:00
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