Museo Civico d'Arte

Tre nuove opere arricchiscono il patrimonio museale

11/04/2022 – “Tancredi visita la salma di Clorinda” di Michelangelo Grigoletti, “San Giovanni Nepomuceno” e “Sant’Osvaldo di Northumbria” entrambi di Gianantonio Guardi, sono i tre nuovi quadri acquisiti dal Museo civico d’arte di Palazzo Ricchieri.
Tre nuove opere arricchiscono il patrimonio museale
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“Tancredi visita la salma di Clorinda” di Michelangelo Grigoletti, “San Giovanni Nepomuceno” e “Sant’Osvaldo di Northumbria” entrambi di Gianantonio Guardi, sono i tre nuovi quadri acquisiti dal Museo civico d’arte di Palazzo Ricchieri.
Comune di Pordenone
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2022-04-11T07:40:53+01:00

Le tre opere, acquisite dal Muse d'Arte in comodato d’uso a titolo gratuito per cinque anni rinnovabili, andranno ad incrementare l’offerta culturale della struttura cittadina.

«Abbiamo ottenuto il deposito temporaneo di questi tre oli su tela – comunica l’assessore alla Cultura Alberto Parigi - dalla Galleria Nuova Arcadia di Padova, ottenendo così di incrementare l’offerta cultura cittadina e valorizzare ulteriormente il patrimonio civico museale con opere di pittori del nostro territorio e che in esso erano esposti e conservati».

Il dipinto di Michelangelo Grigoletti (1801-1870) "Tancredi visita la salma di Clorinda", realizzato per il collezionista triestino Leone Hierschel, raffigura un episodio descritto nella “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso e costituisce un importante e pregevole documento della sua produzione nell’ambito della pittura storico-romantica, di cui il museo cittadino conserva solo bozzetti e disegni preparatori.

L’esposizione del dipinto nella sala museale dedicata all'artista, integra il percorso della ritrattistica e della pittura religiosa con un’opera di soggetto storico-letterario, offrendo al pubblico una testimonianza più articolata e completa della sua attività.

Le due tele di Gianantonio Guardi (1699-1760) “San Giovanni Nepomuceno” e
“Sant’Osvaldo di Northumbria” rappresentano due testimonianze dell’arte del ‘700 veneto, periodo che necessita di un approfondimento all’interno del percorso museale.

Dalla documentazione risulta che nell’Ottocento i quadri fossero conservati presso la Cappella di Villa Dolfin a Porcia.

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