La lunga vita dei miti; Aquileia
- Data 16 aprile 2021
Tre appuntamenti per analizzare l’influenza e la potenza
Aquileia scrigno d'arte e di storia
Il ciclo “La lunga vita dei miti” promosso dalla Delegazione di Pordenone dell’Associazione italiana cultura classica e realizzato con il contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia, del Comune di Pordenone, di Fondazione Friuli e in collaborazione con l’Associazione “L’oppure” e l’Accademia San Marco di Pordenone infine e il patrocinio del Comune di San Vito al Tagliamento, dopo la pausa riparte con tre incontri dedicati ad Aquileia. Negli appuntamenti online sul canale YouTube dell’Accademia San Marco di Pordenone linkando su https://tinyurl.com/y3qfd6p o in forma estesa su https://www.youtube.com/channel/UCHJ9_zLRtVPulm_SXKvO3IQ, verranno analizzati i tanti secoli in cui Aquileia giocò un ruolo importante nel nord-est dell’Italia. Infatti fu una delle città più grandi e ricche dell'Impero Romano nel Mediterraneo, sede di un Patriarcato durato fino al 1751 e centro propulsore del Cristianesimo in tutta l'Europa centrale durante il Medioevo.
Lunedì 19 aprile, alle 17.30Piervincenzo Di Terlizzi, dirigente scolastico e scrittore, interverrà sul tema: “Il segno di Giona. Aquileia cristiana, tra Oriente e Occidente” con approfondimenti dedicati allo studioso friulano don Gilberto Pressacco che con la sua ricerca, ha riannodato fili dispersi e sparpagliati dal tempo, giungendo a collegare l’Aquileia del I sec. d.C. con Alessandria d’Egitto, a quel tempo la vera capitale del Mediterraneo. Lunedì 26 Aprile, sarà la volta di Gabriele Caiazza, storico, ricercatore e saggista che affronterà l’argomento delle residenze “occidentali” dei Patriarchi di Aquileia, e il 3 maggio Pier Carlo Begotti, studioso ed esperto di storia friulana, approfondirà le ragioni della nascita del potere temporale dei Patriarchi di Aquileia.
Al pari di Venezia – commenta Gianantonio Collaoni, presidente Aicc e ideatore del corso - che dopo secoli di “dominio” fu ridimensionata nel ruolo e nella potenza a seguito delle vicende storiche, anche Aquileia seppe mantenere in vita il proprio mito. Sede dei patriarchi infatti, fu in grado di esercitare un ruolo politico al di là della sua forza economica e militare, facendo leva sulla passata grandezza imperiale e cristiana e sulla forza dimostrata nella cristianizzazione delle regioni circostanti.
Oggi conta poco più di 3000 abitanti ma nell’età imperiale superava i 200mila sovrastati dalla splendida basilica e dal campanile che si dice edificato con il materiale prelevato da monumenti, ormai in rovina, di epoca romana e quindi depositari di una continuità della grandezza di un tempo.