Replica dell’Amministrazione al volantino del Comitato Molinari
- Data 25 maggio 2024
Un volantino inviato nelle case dei pordenonesi che tradisce l'origine politica, anzi partitica, del Comitato. Del resto quest'ultimo è stato tenuto a battesimo dal PD e, dopo aver tentato di professarsi politicamente laico, ora getta la maschera e si palesa per quello che è: uno strumento di propaganda dell’opposizione per attaccare il sindaco di Pordenone e l'amministrazione comunale facendo leva sulla disinformazione.
Si afferma che sorgerà un “edificio per pochi iscritti al posto di un grande spazio per tutti… non più uno spazio pubblico”. Questo non corrisponde al vero. L’ex Fiera era e sarà uno spazio pubblico gestito da associazioni sportive, così come le piastre di basket esterne erano e saranno date in gestione per curarne custodia, apertura, chiusura e sorveglianza. Quindi era già uno spazio gestito e così sarà in futuro, né più né meno. Con una grande differenza: associazioni e fruitori avranno strutture moderne, confortevoli, create specificamente per lo sport e non una ex Fiera fatiscente e adattata a spazio sportivo. Avranno bagni, spogliatoi, aree per la socializzazione completamente nuovi e all’avanguardia.
Quando il Comitato Molinari riporta i metri quadrati di superficie utile sportiva dimentica di precisare che aumenteranno gli spazi adibiti a spogliatoi e bagni, che saranno separati per istruttori e atleti; che nella palestra grande di basket ci saranno percorsi e servizi per gli atleti e per il pubblico; che ci saranno spazi in cui i ragazzi potranno stare prima o dopo aver fatto attività sportiva, in cui genitori, nonni e accompagnatori potranno aspettare i ragazzi. Spazi che consentono a chi pratica lo sport di farlo nella maniera migliore.
Altro che “una struttura che non offrirà nuove significative opportunità ai giovani di Pordenone”. I ragazzi che frequentavano l’ex Fiera fino ad ora dovevano accontentarsi di bagni inadeguati, di spogliatoi fatiscenti, non avevano aree in cui poter socializzare, fare i compiti nell’attesa di iniziare l’attività sportiva. Quando i lavori saranno finiti avranno tutto questo e potranno usare quegli spazi per la libera aggregazione, per fare sport e per stare insieme in ambienti confortevoli dove si ha voglia di restare anche dopo la pratica sportiva.
Su una cosa siamo d’accordo: saranno i cittadini di Pordenone a giudicare il nuovo scenario urbano quando i lavori saranno terminati. E quella volta anche chi ora sta “gufando” o remando contro non potrà che riconoscere al sindaco di Pordenone una lungimiranza e un coraggio che non è da tutti, sempre che costoro abbiano l’onestà intellettuale di riconoscere di aver inutilmente soffiato sul fuoco per bloccare lo sviluppo della città, nostalgici di precedenti amministrazioni che, per non sbagliare, nulla hanno fatto.
Quello che il Comitato definisce “ritagli di aree verdi con aggiunta di piante ornamentali” sarà invece uno spazio verde armonico con l’edificio frutto di un apposito progetto del verde, mai prima ideato e realizzato per nessuna opera pubblica in città, per il quale l’Amministrazione ha reperito e investito 500 mila euro.
Il Comitato definisce inoltre “parco” quello che era un parcheggio selvaggio tra gli alberi, con auto che transitavano attraverso un'area che doveva essere riservata ai ragazzi e ai giochi. Se a loro piaceva hanno ragione a dispiacersi: non sarà più quella cosa che loro chiamano “parco”.
Il vero parco del Polo Young nascerà con il nuovo progetto e sarà un contesto vietato alle auto, riservato a biciclette e pedoni che potranno circolare in assoluta sicurezza, godere dell’ombra e della frescura senza intossicarsi con lo smog delle auto. Un contesto ricco di verde, piante, fiori e zone dove sostare, leggere un libro, ammirare il gioco libero e sicuro di bambini e ragazzi. I pilastri di 3,5 metri di cui parla il volantino consentiranno di aver un’area a piano terra completamente visibile anche a chi transiterà all’esterno, godibile sicuramente più di quella occupata da un cubo di cemento che blocca la vista e impedisce l’attraversamento e il gioco su tutta l’area.
I dati riportati sul consumo di suolo e la superficie permeabile sono completamente falsi. L'ex Fiera presentava una superficie non impermeabilizzata di 7.267 mq. Da progetto il Polo Young ne avrà 10.170,44 con un aumento di 2.993,44 di superficie drenante.
Quanto alle presenze annue sui campetti, il Comitato dovrebbe spiegarci come le ha contate visto che loro stessi sbandierano la libera fruibilità di quelle piastre: c’era un registro? Un contapersone? Gli iscritti alle società sportive invece, quelli sì erano registrati e si possono contare. E non sono 550, ma oltre 3.200.
Il Comitato sorvola completamente sui numeri relativi all’impatto green del nuovo Polo Young, probabilmente perché risulta difficile taroccarli o leggerli parzialmente. Numeri che danno la cifra dell’importanza dell’intervento che si sta compiendo anche per l’ambiente. Nell’anno 21/22 per utenze gas e luce si è speso oltre 160.000 euro in un anno di esercizio, con un consumo annuo di 71.852 smc di gas e di 118.191 kWh di elettricità. Secondo il progetto la nuova struttura consumerà 73.401 kWh annue di elettricità con una spesa complessiva di 16.882,09 euro. Quindi oltre 44.000 kWh in meno. E non ci sarà consumo di gas perché sarà alimentato tutto con fotovoltaico. Ogni metro cubo di gas produce 1,8 kg di CO2. Per produrre un kWh elettrico vengono bruciati mediamente l'equivalente di 2,56 kWh sotto forma di combustibili fossili e di conseguenza emessi nell'aria circa 0,65 kg di anidride carbonica. Quindi attualmente ogni anno per scaldare l’ex Fiera si producono circa 130.000 kg di CO2 e per fornirle elettricità circa 77.000 kg di CO2 per un totale di 207.000 kg di C02 all’anno. Secondo il progetto la nuova struttura consumerà 73.401 kWh annue di elettricità, producendo così circa 48.000 kg di C02 all’anno. Questo significa una grande riduzione di inquinamento, pari a circa 160.000 kg di C02 in meno ogni anno, e oltre 150.000 euro di risparmio all’anno. Un tiglio adulto assorbe circa 140 kg di CO2 in un anno, quindi i 45 tigli assorbivano circa 6300 kg di CO2 in un anno.
Per concludere, il tema della partecipazione. Partiamo da un dato di realtà: il nostro sistema democratico prevede che i cittadini votino i loro rappresentanti. Tutte le scelte, i progetti, le decisioni, sono state prese nel rispetto dello strumento democratico e quindi nel rispetto delle decisioni dei cittadini. Ma probabilmente, secondo taluni, la democrazia è valida solo se le elezioni le vincono loro.
Quanto all’ascolto e al coinvolgimento diretto abbiamo già avuto modo di spiegare più volte che questo progetto nasce nell’ambito delle linee di contributi legati alla “Rigenerazione Urbana”, con tempistiche che avrebbero consentito una maggior condivisione progettuale. Il suo passaggio nell’alveo del Pnrr, per scelta del governo dell’epoca, ha imposto tempistiche, scadenze, modalità stringenti e ferree che non hanno più permesso una maggiore condivisione, pena la perdita dei finanziamenti e del progetto. In ogni caso il Comune, attraverso l’assessore all’Urbanistica, ha ascoltato tutti coloro che hanno ritenuto di interloquire con l’Amministrazione con modalità collaborative e non solo.